In un bellissimo hotel di Los 
Angeles, il Cortez, accadono strani fatti che si incrociano con gli 
omicidi di un serial killer, le indagini di un poliziotto che ha perso 
un figlio piccolo e strane apparizioni mostruose. Ah, dimenticavo i 
vampiri!
La
 serie antologica sta vivendo in questi anni una seconda giovinezza 
andando a dare credito ad una forma narrativa che, per definizione, si 
allontana dagli archetipi della narrazione seriale. Una miniserie che 
cambia storia e cast ad ogni stagione perde molte delle caratteristiche 
che rendono attraente la lunga serialità televisiva. 
American Horror Story
 è la serie che ha proposto questo nuovo formato antologico con storie 
autoconcluse e non collegate tra loro (anche se quest'anno avremo un 
legame con la prima stagione) abbinate, però, ad un cast che rimane più o
 meno lo stesso, il tutto in una location bel definita che fa 
riferimento agli archetipi della narrazione del genere horror.
Dopo
 case infestate, manicomi, circhi di mostri, streghe, la storia si 
sposta in un decadente hotel di Los Angeles che sembra fare da 
catalizzatore per una serie di omicidi e strane presenze. La cifra 
stilistica di AHS è stata dall'inizio la ricerca dell'eccesso, 
del gore, della messa in scena quasi teatrale di sangue e interiora. La 
serie punta a provocare lo spettatore, a sfidarlo nella visione di veri e
 propri incubi.
Ryan Murphy e Brad Falchuk
 continuano su questa falsariga e affrontano anche la perdita di Jessica
 Lange che per le prime quattro stagioni è stata la star della serie. In
 questa ottica entra nel cast un'altra star di genere diverso, Lady 
Gaga, che interpeta la proprietaria dell'hotel nonchè vampira assetata 
di sangue.
Piccola nota curiosa: la storia dell'hotel è vagamente ispirata a fatti veri!

 
 
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