E' sicuramente una delle serie più attese della nuova stagione televisiva insieme a Dollhouse: si tratta di Fringe, nuova creatura di J.J.Abrams (ormai più un brand che un autore) che ha legato il suo nome a successi come Alias e Lost.
La serie racconta le indagini dell'agente dell'FBI Olivia Dunham (Anna Torv) che segue casi che hanno a che fare con il paranormale, le scienze occulte, la parascienza in generale. Nelle sue indagini è aiutata dal Dr.Walter Bishop (John Noble) e da suo figlio Peter (Joshua Jackson).
Vi ricorda qualche cosa? Ebbene si, Fringe è decisamente figlia di X-Files, la serie di culto degli anni Novanta. I riferimenti sono più che evidenti, a partire dalla sigla dove scorrono immagini sfocate e parole come "parapsicologia", "teletrasporto", "telecinesi" e così via, come già nella sigla di X-Files. E poi i temi trattati, ovviamente, e la struttura narrativa. Infatti, pur se di Fringe sono disponibili ancora pochi episodi, è chiaro che lo sviluppo sarà su episodi autoconclusi ma verrà, parallelamente, sviluppata una linea narrativa orizzontale. Dai primi episodi si capisce che questa linea sarà rappresentata dalla Massive Dynamic, la società che sembra aiutare la protagonista nelle sue indagini.
L'esperienza di Abrams produrra sicuramente una serie sopra la media ed il riferimento a X-Files, se non si trasformerà in un semplice plagio, è sicuramente positivo pur se rischioso.
Infatti, il rischio di Fringe è quello del "vorrei ma non posso", ovvero di voler tentare la strada di X-Files senza avere la forza di ricrearne la "mitologia".
E' ovviamente troppo presto per poter dare un giudizio ma si possono senz'altro fare delle osservazioni.
Il cast: la protagonista Anna Torv è un volto ancora relativamente vergine della tv, ottima scelta quando si punta a creare una serie che ci si augura duri a lungo. Infatti, se un volto già noto agli appassionati di serie tv può aiutare a catturare un po' di audience, si rischia però di perdere la credibilità del personaggio che dovrà reggere poi tutta la storia. Bisognerà però vedere se la Torv avrà la forza e il carisma di diventare la nuova Scully o la nuova Sidney Bristow.
La scelta del volto noto è stata riservata al co-protagonista, Joshua Jackson che, invece, ha per anni prestato il volto a Pacey di Dawson's Creek diventando uno dei volti più amati dai giovani.
Dopo la fine di DC, Jackson non ha trovato grandi parti al cinema ed ora ritenta la via della tv.
La trama: come capita spesso agli inizi di questo tipo di serie, la storia tende a creare tante linee narrative, tanti personaggi, tanti accadimenti. Il risultato può essere un po' di confusione ma con i prossimi episodi è sicuro che la storia verrà snellita. Bisognerà vedere come verrà bilanciato lo sviluppo dei personaggi. Per ora, infatti, il Dr.Bishop ha funzionato come motore delle azioni di Olivia e Peter. Il suo personaggio è però accreditato solo per 4 episodi. Come si sopperirà alla sua mancanza? Un altro personaggio che sembra promettere bene è quello di Nina Sharp, referente della Massive Dynamic che avrà sicuramente grossa importanza in futuro.
Meno incisivo Broyles, superiore di Olivia che non presenta importanti spunti di originalità (a differenza di Skinner di X-Files).
La messa in scena: la regia di Fringe è in linea con le serie contemporanee, a cavallo cioè tra tv e cinema. La fotografia predilige i toni algidi, invernali e freddi. Interessanti le scritte tridimensionali che annunciano il luogo di svolgimento dell'azione. A differenza di tante serie che prevedono le scritte in basso a sinistra dello schermo - come X-Files - qui appare una grande scritta nel mezzo della scena ad esplicitare la location. Una scelta simile a quella già sperimentata in Heroes.
Contraddizioni. Sempre sperando che la serie possa diventare un cult della prossima stagione, alcuni momenti della trama iniziale non convincono del tutto. Olivia non sembra essere una agente particolarmente amata dai superiori eppure, nel primo episodio chiede ed ottiene tutto ciò che vuole (per Mulder e Scully era più complicato!). Il Dr.Bishop viene liberato subito da un ospedale psichiatrico: ma non era pericoloso? E poi casualmente tutti i casi hanno un legame con i suoi precedenti esperimenti? Suo figlio Peter vorrebbe essere da tutt'altra parte eppure resta al fianco di Olivia rischiando anche la vita, e questo nonostante non abbia mai amato suo padre. Improvvisamente diventa il tutore del genitore e bravo bravo segue Olivia in ogni suo passo. Il ragazzo deve mostrare più carattere! La Massive Dynamic regala costose strumentazioni di avanguardia senza battere ciglio: è vero che sono una delle maggiori società del mondo, però......
Comunque, diamo tempo al tempo e Abrams ci ripagherà........
lunedì 22 settembre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
Io, nonostante stia ancora dietro a LOST (cosa che molti amici hanno smesso di fare dalla terza serie), non credo che Abrams sia un genio. Sicuramente è un furbacchione ed un ottimo intrattenitore, ma la sua politica è più quella della vaghezza, della presa in giro e dell'allungare il brodo piuttosto che dello sceneggiare e caratterizzare i personaggi con amore e coerenza.
Questo FRINGE, almeno dal doppio pilota iniziale, mi pare abbia delle premesse un pò fragili ed una storia meno interessante del suo predecessore aereo. Sicuramente ci saranno delle invenzioni di stile, ma il timore che presto ci si possa trovare di fronte ad un'ennesima serie complottista antigovernativa senza capo nè coda da dover integrare e studiare sui Forum di fanatici specializzati non è così peregrina.
Del resto, non posso non fidarmi di una persona che ridarà lustro e dignità cinematografica alla mitologia classica di Star Trek... Gli darò una possibilità.
Ah: il riferimento del mio timore non è certo l'inarrivabile -e comunque abbastanza lineare- X-FILES, bensì il fenomeno multimediale dell'ormai famigerato LOST (e, al massimo, la deriva improbabile della seconda metà di ALIAS)
anche io ho dubbi sull'autorialità di Abrams ma bisogna dire che fino ad ora non ha sbagliato un colpo!
secondo me Abrams è un genio ma non si può dire che non abbia mai sbagliato un colpo: la serie Six degrees è stata sospesa dopo 8 episodi per i bassi dati d'ascolto.
Posta un commento