giovedì 25 settembre 2008

Merlin: la magia della tv

Fa piacere ogni tanto scoprire che la buona tv non arriva solo dagli Stati Uniti ma anche da questa sponda dell'Oceano.
Come sempre, però, non si tratta di produzioni italiane ma britanniche. Sto pensando a Merlin, recente produzione BBC in onda in questi giorni. Si tratta di una serie di 13 episodi che racconta le avventure del giovane Merlin (il quasi esordiente Colin Morgan), mago in erba ma già estremamente dotato. La storia inizia con il suo arrivo a Camelot governata da Re Uther Pendragon (il sempre bravissimo Anthony Head) che ha bandito la magia dal suo regno, pena la morte. Uther ha anche imprigionato nei sotterranei del castello l'ultimo drago, a perenne monito contro la magia (la cui voce è quella del grande John Hurt). Merlin conoscerà già nel primo episodio Artù (Bradley James), Ginevra (Angel Coulby), Morgana (Katie McGrath) e il suo mentore Gaius (Richard Wilson).



Una serie in grande stile per la BBC che se da un lato manca di una "voce" autoriale come creator - come invece accade per i prodotti made in USA di qualità - propone una produzione che si muove verso l'alto a cominciare dal set design. Camelot viene ricreata in Francia, nel castello di Châteaude Pierrefonds, nel nord della Francia, opera dell'architetto Viollet-le-Duc, maestro del neogotico e famoso per i suoi restauri in stile medievale.
L'utilizzo di questo ricco set ha una doppia valenza: da un lato l'importanza dello sfondo che funge da cornice ad una storia epica; dall'altra, la necessità di non utilizzare continuamente la CGI e dare, quindi, una maggiore valenza alla realtà artigianale del set.

Dal punto di vista della storia e del genere, Merlin si muove a metà tra il teen drama e il fantasy, in un genere ridisegnato recentemente dalla saga del Signore degli anelli ma, anche quella di Harry Potter, se non altro per il tema "magico".
Lo scopo è, quindi, quello di catturare un pubblico giovane senza rinunciare a quello più maturo solitamente legato alle produzioni BBC.

Proprio la BBC dona in questo caso il marchio autoriale a tutta l'opera, utilizzando lo sfarzo e la ricchezza di una produzione alta per veicolare una storia senza tempo: quella della adolescenza e post-adolescenza, sempre problematica anche in tempi di magia.

E che la magia abbia inizio......

4 commenti:

Giangidoe ha detto...

Interessante.
Cercherò di recuperare almeno il pilot.

Unknown ha detto...

Io sono sicuramente di parte essendo una grande fan di Anthony Head!

Giangidoe ha detto...

Visto il pilot.
D'accordissimo sulla bravura degli attori e sulla grandiosità del set, nonchè sulla pacatezza dell'uso della CGI in favore dell'artigianalità.
Per il resto -probabilmente proprio per il suo target generalista- le basi narrative mi sono sembrate un pò modeste e i dialoghi poco incisivi. Il tutto lascia presagire che questa serie sarà una specie di Smallville medievale in salsa Heroes, ma senza la mitologia trainante del primo e senza i toni dark del secondo.
Comunque, un prodotto mediamente dignitoso.

Anonimo ha detto...

Ciao!
Se non volete aspettare la versione doppiata (chissà se e quando arriverà), trovate i sottotitoli italiani su subsfactory.it

^_^