Ha finalmente esordito venerdì 13 febbraio sulla Fox, Dollhouse, la nuova fatica di Joss Whedon.
La storia è quella di Echo, una giovane donna che fa parte di una organizzazione segreta che impianta nuove personalità ai suoi agenti per renderli perfetti per la missione in corso. Al termine dell’incarico, gli agenti vengono “resettati” e restano involucri vuoti in attesa di una nuova missione da svolgere.
Giudicare una serie tv dal solo pilot è opera ardua. Infatti, il pilot ha delle necessità produttive che lo rendono “chiuso” e “autosufficiente” poiché deve contenere in sé tutte le caratteristiche della serie che si andrà sviluppando. Inoltre, il pubblico non conosce ancora i personaggi e, quindi, non si trova empaticamente coinvolto nella narrazione.
Volendo comunque ragionare su questi primi 50 minuti, la prima osservazione che viene a galla è che Dollhouse è leggibile da due punti di vista opposti e complementari: da un lato è un’opera chiaramente Whedoniana. Vi sono rilevabili i tratti comuni dei precedenti lavori dell’autore, Buffy, Angel, Firefly, Serenity, Dr.Horrible: l’importanza della figura femminile, un cast corale e ben bilanciato, una predilezione per i generi ibridi, una regia lucida e al servizio della narrazione, una scarsezza di effetti speciali fini a sé stessi. Dall’altro lato, però, Whedon sembra rischiare poco. Dollhouse è interessante ma non particolarmente originale. Da questi primi minuti ricorda fortemente serie precedenti come Alias o Dark Angel e bisognerà vedere se Eliza Dushku, la protagonista già vista in Buffy, saprà reggere le tante sfaccettature e personalità della sua Echo.
C’è da dire, a favore di Whedon, che sicuramente la Fox ha influito molto per avere un prodotto più di mercato e meno autoriale e Whedon, ancora fresco della inopportuna cancellazione di Firefly, non ha ancora molto credito nelle grandi produzioni. Il che resta un mistero visto che è sicuramente una delle voci più originali della tv statunitense.
In ogni caso, è stato un piacere vedere di nuovo sullo schermo “created by Joss Whedon”!
4 commenti:
Dollhouse ce l'ho qui e sto aspettando il momento giusto per vederlo... massima fiducia a Whedon che non mi hai mai tradito!!
Vedo che abbiamo passioni in comune, mi giro un po' il tuo blog! A presto!
Finalmente vista... prima puntata traballante, seconda che dà speranza... sono sicuro che Joss non deluderà!!
finalmente è tornato.. anche se l'antamento tematico ricalca parecchio Dark ANgel e Alias..
Ma l'interpretazione sublime di Eliza Dushku abbatte tutti i dubbi riguardo la serie..
Purtroppo io dico che uno dei limiti del telefilm è proprio Eliza Dushku... sta dimostrando tutti i suoi limiti recitativi, ottima come comprimaria (es. con/contro Buffy), ma come protagonista è un'interprete senza sfumature, in un ruolo dove invece le sfumature fanno il personaggio!
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