domenica 2 gennaio 2011

L'impossibilità di essere normale: Being Human

E' iniziato il 2011 e riprendiamo i nostri post.
Spesso le sorprese per la televisione non vengono dagli Stati Uniti ma dalle produzioni del Regno Unito che si presentano sempre più spesso originali e divertenti.



Non fa eccezione la serie Being Human creata da Toby Whithouse (Doctor Who, Torchwood) per la BBC, giunta ora alla terza stagione prevista per quest'anno. La storia è quella di una coppia di amici che dividono un appartamento e fanno amicizia con una ragazza. Nulla di strano se non fosse che i due ragazzi sono un vampiro e un licantropo mentre la ragazza è un fantasma. Con una premessa del genere sarebbe stato facile scadere nel ridicolo, invece la serie analizza a fondo il malessere di questi tre personaggi che devono affrontare la loro maledizione e comunque tentare di vivere una vita il più possibile normale.

La forza della serie, pur essendo un fantasy e una serie di avventura con alcuni episodi autoconclusi, è nello sviluppo dei personaggi e nella loro relazione con la vita e con la morte. Essi cercano con tutte le loro forze di vivere una vita normale: Mitchell, il vampiro, non beve sangue e cerca di tenere un profilo basso per non essere coinvolto nelle manie di grandezza di una associazione clandestina di vampiri che vorrebbero governare il mondo, ma alla fine ne diventa leader. George, il licantropo, tenta di venire a patti con la sua maledizione che seppur si realizza solo per un giorno al mese, lo perseguita sempre e arriverà a contagiare anche l'unica donna che ama. Annie, il fantasma, è intrappolata nella casa dove è morta - uccisa dal suo fidanzato - e cerca di sfuggire alle porte che si aprono per portarla altrove. Per cercare serenità tenterà di riacquistare una certa corporeità e andrà a lavorare come barista in un pub ma anche questo non funzionerà.

Lo spettatore si lega al personaggio e passa in secondo piano la sua natura sovrannaturale. Ciò che importa di questi personaggi sono i loro timori del quotidiano e dell'eterno. Per questo anche se la serie non manca di momenti divertenti, il tono è decisamente drammatico. E per questo il personaggio più drammatico è proprio quello di Annie, l'unica realmente morta eppure così legata alla sua vita, soprattutto dal momento in cui comprende la vera natura della sua fine per mano del fidanzato violento che non verrà punito dalla giustizia ma pagherà comunque il suo comportamento. Annie tenta di comprendere la sua situazione ma è decisa a non oltrepassare la porta che la porterà alla vera fine e dove sa di trovare solo disperazione eterna.

La serie è ambientata a Bristol e per il 2011 è previsto un remake statunitense come spesso accade con le serie made in Uk di successo, e che sarà ambientato a Boston.

1 commento:

ElisaPavan ha detto...

Ciao,
interessante il tuo blog!
Passa a trovarmi se ti va, io ti seguirò! Intanto auguri di buon anno!