Nella Vancouver del 2077 il potere è nelle mani delle grandi Corporation che, approfittando della crisi economica hanno preso il potere e gestiscono tutto, perfino le libertà personali. Un gruppo di terroristi si oppone a questo regime e fugge indietro nel tempo per cercare di fermare questa distopia. Un agente del futuro è casualmente portato indietro nel tempo e cerca in tutti i modi di fermare i terroristi e tornare al suo mondo e alla sua famiglia.
Questa in breve è la trama di Continuum, nuova serie canadese della ShowCase, creata da Simon Barry, che si presenta con una prima stagione di 10 episodi. Ben curata dal punto di vista della regia e della fotografia, la serie si mette in evidenza per un dilemma sociale e storico che tocca tutti da vicino: come potrà essere il futuro se la crisi economica globale non si dovesse risolvere? La risposta data dalla serie non è poi tanto fantascientifica. Le grandi Corporation ottengono la supremazia sugli Stati e tengono le redini di ogni risorsa, rendendo praticamente schivi i cittadini. E qui entra in gioco il secondo motivo di interesse della serie, cioè il punto di vista della protagonista, Kiera, interpretata dalla bella e brava Rachel Nichols, che torna indietro nel tempo e si mette alla caccia dei terroristi. La nostra eroina è, però, legata alle Corporation essendo un agente di polizia, i protector nel futuro, mentre i terroristi, pur se con inaccettabile violenza, cercano di rovesciare questa dittatura economica. Chi sono i buoni? Chi i cattivi? Vi sono in un contesto come questo eroi? O siamo tutti schiavi?
Siamo ora a metà della stagione e vedremo a breve quale risposta offrirà la serie, sperando che questo futuro distopico non sia poi troppo vicino alla futura realtà.
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