mercoledì 14 agosto 2019

Agents of Shield - Analisi della sesta stagione


A una decina di giorni dal termine della sesta stagione, proviamo a fare un rapido bilancio su passato e futuro di Agents of Shield.


Un po' come accadde all'inizio degli anni Duemila con Buffy The Vampire Slayer - altro prodotto della Whedon-Factory - la sesta e settima stagione di AoS sono arrivate quasi inaspettate anche per gli autori. Laddove Buffy moriva alla fine della quinta stagione, sacrificandosi per la salvezza del mondo, qui Coulson si avvia ad una placida morte sulle spiagge di Tahiti con l'amore della sua vita. 


Sarebbe stata una fine dolce-amara perfetta, una vera e propria chiusura del cerchio con Coulson che ritorna dalla morte all'inizio della serie per poi morire definitivamente alla fine, ristabilendo anche l'ordine naturale delle cose. Invece il destino beffardo che ha tenuto in bilico la serie ad ogni rinnovo, ha concesso all'ultimo minuto una doppia annata - seppur più breve - obbligando gli autori a scelte complicate.


Infatti, gli showrunners hanno sempre affermato che senza Coulson non ci sarebbe stata la serie e con Coulson ormai sulla via del tramonto, un'altra resurrezione sarebbe stata inopportuna, oltre al fatto che avrebbe tolto forza al finale della quinta stagione. Va detto che la coppia Whedon-Tancharoen non ha mai scelto la via più semplice e scontata ed infatti il ritorno di Coulson è stato tanto contorto quanto efficace. 


Approfittando del genere sci-fi a tratti fantasy, la serie ci propone un Coulson clone che, spedito indietro nel tempo e nello spazio, viene abitato da una divinità distruttrice. La coabitazione forzata ci presenta un personaggio confuso e con molte zone di grigio che però aiuta a far sperare, a noi spettatori e al resto del team, che Coulson possa essere tornato, magari in forma imperfetta e incompleta ma pur sempre lui.


Ma, come detto, gli autori non seguono mai la via più facile. Per la maggior parte della stagione hanno suggerito come Coulson potesse essere vivo dentro Sarge e prenderne il governo - il "kill me, Skye" resta una delle battute più potenti della serie - ed invece nel concitato e tragico finale Coulson/Sarge/Pachakutiq vengono eliminati definitivamente, annullando ogni possibilità di rivedere Coulson, evocando un po' le parole della canzone scelta per il promo "In the End": 

I tried so hard and got so far
but in the end, it doesn't even matter
I had to fall lo lose it all
but in the end, it doesn't even matter


Ma con una settima stagione alle porte, il #CoulsonLives non poteva tradirci ed ecco un nuovo Coulson, LMD evoluto con tecnologia Cronichom, riportato in vita da una Simmons viaggiatrice del tempo per salvare la Terra proprio dai Chronicoms, ormai senza casa e determinati a conquistare la Terra.


Coulson è ancora una volta il centro della serie ed infatti la prima parte della stagione stenta ad ingranare poiché troppo concentrata sulla coppia Fitz-Simmons nello spazio mentre la storia di Sarge viene elargita con il contagocce. Nel momento, invece, nel quale Sarge diventa più presente e si relaziona con May e Daisy, la storia si fa veramente interessante, con le due donne che hanno un approccio diverso alla speranza di rivedere Coulson e con May che finisce per farsi uccidere senza troppi rimpianti dopo aver ceduto la sua freddezza e razionalità al desiderio di rivedere il suo amore.


May non muore, sempre grazie a Simmons, ma sarà interessante vedere come reagirà a questo nuovo Coulson che Daisy non esita ad attivare nonostante, come fa notare Simmons, Coulson sarebbe stato contrario ad una nuova resurrezione, in qualsiasi forma. Questo nuovo Coulson non è chiaro se sarà conscio della sua situazione ma sarà uguale in tutto e per tutto al Coulson originale, con le sue memorie e sentimenti, probabilmente invincibile e immortale, con una fisicità che più che quella di un classico LMD potrebbe essere più vicina a quella di Visione del MCU, non precludendo, quindi, una eventuale storia d'amore con May. Infatti, i chronicoms come Enoch hanno anche una parte biologica e non sono solo robotici, rendendoli più elaborati degli LMD visti nella quarta stagione.


Riguardo il resto, come detto Fitz-Simmons occupano troppo spazio, specialmente all'inizio. La coppia funzionava meglio quando era sullo sfondo mentre ora la loro storia d'amore punta troppo sul melodramma quasi soap. Mack ed Elena iniziano separati con la donna che ha una nuova relazione che però, viene presto eliminata riportando la coppia vicina, in maniera troppo scontata. Deke resta un po' il clown del gruppo, Benson è poco più che una comparsa mentre Izel serve solo in funzione dello sviluppo di Sarge, non risultando un big bad particolarmente memorabile. 


La prossima e ultima stagione sarà, almeno parzialmente, ambientata nel passato, nella New York degli anni Trenta ed è già stato anticipato un cross-over con Agent Carter. Una scelta interessante che permetterà di giocare ancora una volta con questi amati personaggi prima di salutarli definitivamente!


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