mercoledì 6 giugno 2007

The Author Network: il caso HBO

La HBO, Home Box Office, nasce nel 1972 a New York e si rivela la vera sorpresa dell’industria televisiva statunitense. Pensata come canale a pagamento per la trasmissione di films in prima visione, nel 1990 viene espansa in HBO Independent Productions per la creazione di programmi di fiction per il piccolo schermo. Con una scelta che punta decisamente sulla qualità, la HBO produce ormai da anni veri e propri capolavori del piccolo schermo. Molto stretto è il legame con l’industria cinematografica (grazie alla partnership con alcune majors tra cui la DreamWorks e 20th Century Fox) dove la HBO attinge a piene mani utilizzando la forza di autori come Alan Ball, Mike Nichols o Walter Hill. Anche sui formati il network spazia in maniera libera passando dalla mini serie alla serie classica arrivando al kolossal storico del recente Rome prodotto in collaborazione con la BBC.



La HBO rappresenta un perfetto esempio di autore/network sviluppando una propria linea produttiva che ha come comune denominatore la ricerca di una elevata qualità media diretta ad un pubblico di alto profilo: è così che il network non produce teen drama o reality (di norma indirizzati ad un pubblico giovane o di poche pretese) ma punta a serie che possano superare i limiti della standardizzazione televisiva, non solo per lo stile visuale ma, soprattutto per i temi trattati.
Impressionante la lista delle "perle" provenienti dalla HBO. The Sopranos, di David Chase (nel suo curriculum serie di qualità come Northern Exposure), la cui conclusione potrebbe essere un duro colpo per il network (vedi il saggio di Akass e McCabe); Deadwood, di David Milch (Hill Street Blues, NYPD Blue), ha riportato al successo il western classico in versione "adulta"; Sex and the City, di Darren Star (Beverly Hills 90210, Melrose Place), ha segnato un'epoca di rappresentazione femminile e femminista; Six Feet Under, di Alan Ball (American Beauty), ha portato sul piccolo schermo il tema della morte, senza imbarazzi e ipocrisie. E poi ancora The Wire, Curb Your Enthusiasm, Extras, Oz, Carnivàle, Band of Brothers, e tantissimo altro ancora.

Tante le pubblicazioni sul network e le sue produzioni: HBO e il femminismo, Reading Deadwood, Reading The Sopranos, Reading Six Feet Under, Reading Sex and the City, ed il libro di prossima uscita It's not Tv: Watching HBO in the Post Television Era.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Nella prossima stagine televisiva dovrebbe debuttare la nuova serie di Alan Ball sui vampiri... Molto interessante...

Anonimo ha detto...

io avevo letto che forse cominciava in estate...

Anonimo ha detto...

Chissa' se in futuro vedremo anche un network simile fra quelli nostrani.
La puntata di Omnibus (la7), andata in onda oggi, non lascia presagire nulla di buono.

Ciao

SigmuN

Anonimo ha detto...

Credo che questo sia il primo tentativo di fare il punto su web nella nostra lingua sul fenomeno HBO. E conoscendo la vulcanica autrice direi che siamo solo all'inizio. Grazie Barbara!