Il 1° Febbraio 2013 il servizio streming Netflix ha messo in distribuzione in una sola giornata i 13 capitoli della serie House of Cards, serie ispirata dalla omonima miniserie britannica della BBC del 1990.
La serie vede coinvolti nomi del livello di David Fincher, Joel Schumacher, Kevin Spacey, Robin Wright, e racconta la storia di Frank Underwood (interpretato da Spacey) che dopo la vittoria del candidato da lui appoggiato per le elezioni Presidenziali viene messo da parte per la carica di Segretario di Stato che gli era stata promessa. Frank architetta un piano per vendicarsi e raggiungere una carica ancora più in alto, utilizzando tutti come pedine e arrivando anche all'omicidio pur di non mancare il suo obiettivo.
La serie si sviluppa sui binari del thriller politico sviluppando bene tutte le trame e sottotrame, costruendo un cast corale che però ruota tutto attorno alla figura di Underwood, che spesso si rivolge direttamente allo spettatore per coinvolgerlo e renderlo parte delle sue macchinazioni. Il personaggio è affascinante poichè è un cattivo pronto a sfruttare tutto e sacrificare tutti (a partire dalla moglie), gioca con le persone come fossero personaggi di una enorme scacchiera umana, e sceglie come avversario nientemeno che il Presidente degli Stati Uniti. La serie è costruita in maniera tale che lo spettatore non può non simpatizzare per questo politico poichè, come viene sottolineato già all'inizio della storia, si tratta comunque di una persona estremamente competente e valida politicamente che è stata fatta fuori per giochi politici interni. La frattura nel personaggio avviene nel momento in cui con molta leggerezza uccide una persona che potrebbe vanificare il suo piano, e lo fa con semplicità, svuotando il gesto di qualsiasi problematica e dilemma etico. Un intoppo va eliminato subito, rapidamente, nel modo più pulito possibile. Ci troviamo nel mondo della politica a grandi livelli, con ingenti interessi economici, e Frank non è solo in questa deriva etica. Chiunque è pronto a tradire - se non a uccidere - per raggiungere il proprio scopo personale.
La serie è di altissima fattura, uno dei pochi prodotti di alto livello della stagione televisiva in corso, ed è stata direttamente commissionata per 26 episodi da trasmettere in due stagioni. Regia, sceneggiatura e fotografia sono eccellenti e il cast, da Spacey in giù, è in grandissima forma. Ma l'aspetto per il quale si è parlato molto della serie è stato, soprattutto, l'aspetto distributivo. Come detto, la serie è stata messa a disposizione non da un network ma da un servizio di streaming che ha rilasciato tutta questa prima stagione contemporaneamente, lasciando allo spettatore la possibilità di decidere sui tempi di fruizione. Una novità distributiva anche se non si tratta del primo programma originale del servizio ma sicuramente è quello di più alto livello, e visto il successo ottenuto darà via, sicuramente, ad altri programmi qualitativamente eccellenti.
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