mercoledì 3 luglio 2013

Mr.Selfridge della Itv

La vita di un grande sognatore, Harry Gordon Selfridge, fondatore della omonima catena di grandi magazzini, che agli inizi del secolo scorso, in un periodo di grandi cambiamenti socio-economici, apre il suo negozio a Londra.
La serie Mr.Selfridge della Itv realizzata in collaborazione con la PBS statunitense, è creata da Andrew Davis (House of Cards) e mette in scena un personaggio poco conosciuto ma sicuramente affascinante, un pioniere ed un sognatore, pronto a mettere a rischio la sua famiglia e anche la sua vita per seguire il sogno di costruire un futuro diverso, più innovativo ed al passo con i tempi, in un ambiente particolarmente tradizionale come la Londra di inizio Novecento.

Il personaggio ha il volto di Jeremy Piven che per la prima volta è impegnato in un ruolo di assoluto protagonista dopo aver incarnato per anni quell'Ari Gold in Entourage della HBO che, dopo essere partito come personaggio secondario, si è saputo costruire una sua autonomia e rilevanza nella serie proprio grazie all'interpretazione di Piven. Anche in questo caso si tratta di personaggi sopra le righe, eccessivi, che credono in un sogno, in un progetto. Selfridge arriva ricco dall'America e mette tutte le sue risorse nella costruzione di questo grande magazzino che rivoluzionerà il commercio portandolo nell'epoca moderna. Si trova a confrontarsi con lo spirito tradizionalista britannico che non vede di buon occhio lo straniero che cerca di rivoluzionare i costumi dell'epoca. La lotta di Selfridge sarà anche contro questi pregiudizi, mostrando una attitudine tipicamente americana del self made man e della pratica del fare senza guardare alla tradizione.
La serie - per ora è disponibile una prima stagione da dieci episodi ma una seconda è già in programma per il prossimo anno - punta molto su atmosfere curate anche nei dettagli per richiamare lo spirito dell'epoca, in forte mutamento specialmente per quanto riguarda la situazione femminile. L'unica cosa che stona leggermente è il montaggio che - solitamente invisibile nelle serie tv - qui tronca spesso le scene e la musica che le accompagna, generando a volte un senso di incompiutezza. Ma a parte questo piccolo neo, la serie merita una visione.

Nessun commento: