giovedì 7 marzo 2019

Captain Marvel - Recensione


Nella città di Hala, capitale dell'impero Kree, la potente guerriera Vers fa parte delle truppe della Starforce che protegge l'universo da minacce e invasioni. Vers è la più potente dei guerrieri ma non ricorda nulla del suo passato....

[Spoilers su Captain Marvel]


Tra i film più attesi dell'anno, Captain Marvel porta sullo schermo il primo supereroe Marvel femminile in un film a lei interamente dedicato. Un po' come era capitato lo scorso anno per Black Panther, l'importanza di questo film in epoca di #MeToo e #GirlPower va oltre il giudizio estetico e critico per la rappresentazione femminile che diventa centrale nella narrazione e consente a tante bambine e ragazze la possibilità di identificarsi nella protagonista che vive un percorso di crescita nonostante gli ostacoli che le si pongono davanti ed arriva ad essere una donna autonoma, forte ed indipendente che non ha bisogno di un uomo per realizzarsi.


Infatti, nel film (fortunatamente) non vi è traccia di nessuna storia d'amore o interesse romantico poiché la storia si sofferma sul personaggio in sé e la scoperta della sua vera origine. Diverse sono le figure femminili che offrono finalmente una versione diversa dalla "damigella in pericolo", classica di molti film soprattutto d'azione: oltre alla protagonista, abbiamo la sua migliore amica, Maria Rambleau, donna, di colore, madre di famiglia, che non rinuncia ad un lavoro rischioso come collaudatrice di aerei militari - poiché negli anni Novanta le donne non poteva pilotare in missione; Annette Bening che interpreta l'Intelligenza Suprema e la dottoressa Lawson, quest'ultima in realtà una infiltrata Kree sulla Terra e grande scienziata; Minn-Erva, altra straordinaria guerriera Kree.


Il film intrattiene e diverte con l'interazione tra Carol (vero nome di Captain Marvel) e Fury che si sfidano e si spalleggiano a vicenda, con un Fury meno cinico e disincantato di quello al quale siamo abituati. Buone le scene di azione che in un crescendo mostrano Carol che sempre più prende coscienza del suo potere. La sua frase "Ho sempre combattuto con le mani legate dietro la schiena" è ricca di significato non solo sulla sua esperienza ma, anche, su quella di tante donne sottovalutate e limitate da fattori esterni al loro vero valore e possibilità.


Captain Marvel era un film necessario nello sviluppo del MCU non solo, appunto, poiché dopo il successo di Wonder Woman della DC Comics anche la Marvel doveva mettere una donna in primo piano ma, soprattutto, perché Captain Marvel sarà parte integrante degli Avengers che cercheranno di fermare Thanos tra meno di due mesi e andava introdotta anche a chi non legge i fumetti.
Il film non si distacca dall'estetica e dallo storytelling classici del MCU anche se è da apprezzare il fatto che il passato della protagonista non venga mostrato con un classico flashback ma con immagini e flash che ci permettono di ricostruire la sua origine.


Il film non perde l'occasione di veicolare un messaggio di pace e accoglienza con gli Skrulls che da nemici diventano rifugiati da proteggere. Nonostante l'ambiente militaristico, il film è critico sulla violenza e sulle guerre, così come in passato aveva fatto nel MCU il personaggio di Captain America.


Alcune considerazioni sparse:

Torna Clark Gregg nei panni di Coulson. La sua presenza, purtroppo, è breve ma come era stato anticipato, è possibile capire molto del personaggio nel momento in cui, pur essendo una recluta, decide di andare contro i suoi ordini per fidarsi di Fury. Quando Carol chiede a Fury chi sia quell'agente che li ha aiutati, è chiaro come Fury già stimi Coulson che diventerà poi il suo braccio destro e successore.


La presenza di Coulson crea un problema di timeline: sappiamo che Coulson è del 1964 (2 anni più giovane di Clark Gregg) e il film è ambientato nel 1995. Coulson, quindi, dovrebbe avere 31 anni e nel film è presentato come un novellino dello Shield. Poiché sappiamo dalla serie Agents of Shield che è stato reclutato subito dopo le scuole superiori (secondo quanto dice a Daisy, 1x18) o appena entrato al college (secondo quanto dice a Rosalind Price, 3x8), come è possibile che dopo almeno 10 anni di servizio sia ancora una nuova recluta?


Sia Clark Gregg che Samuel L.Jackson sono stati ringiovaniti con la CGI per sembrare 20 anni più giovani. Il risultato su Fury mi è sembrato discreto mentre quello su Coulson evidenzia a tratti una troppa staticità del volto facendo perdere espressività al personaggio (ad esempio nella scena sulle scale dove Coulson e Fury si scambiano uno sguardo ricco di significato). Probabilmente la produzione ha investito più su Fury essendo il co-protagonista.


Scopriamo come Nick Fury perda il suo occhio, non in una coraggiosa missione - come cerca di far credere a Coulson - ma per colpa di un gatto!


Viene rivelata l'origine del Tesseract...che viene poi vomitato da Goose nella seconda scena post-credit!


La prima scena post-credit, invece, ci introduce ad Avengers Endgame con gli Avengers sopravvissuti che incontrano Captain Marvel per la prima volta.


Toccante l'omaggio iniziale a Stan Lee per il quale viene modificata la classica sigla introduttiva. Stan Lee ha comunque un cameo anche nel film (nella scena della Metro).


Scopriamo l'origine del nome "Avengers Initiative"!


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