domenica 24 luglio 2011

Falling Skies e la sci-fi retrò

L'estate 2011 ha portato sui nostri schermi un nome che non passa certo inosservato, quello di Steven Spielberg. Il grande autore statunitense firma, questa volta solo come executive producer, la serie Falling Skies.



La terra è stata invasa da alieni mostruosi e aggressivi. Gli umani superstiti cercano di resistere e di trovare un modo per sconfiggere gli invasori. Tra i combattenti per la resistenza spicca Tom Mason (Noah Wyle), docente di storia all'Università che cerca di difendere i suoi figli.

La serie è creata da Robert Rodat (Salvate il soldato Ryan, Il patriota), ma è ovvio che sia il nome di Spielberg a spiccare, anche perchè il tema è a lui caro. La serie è sicuramente godibile e ci sono delle notazioni interessanti da fare.
Nonostante il tema, la serie non spicca particolarmente per effetti speciali e regia. La CG aiuta a definire gli alieni ma gli effetti speciali non sono mai preponderanti rispetto alla narrazione. Il focus è sul privato dei personaggi, sulle loro storie e su quello che è andato perso nell'invasione. La narrazione evidenzia soprattutto lo sforzo di sopravvivenza di estranei costretti a legare per battere un nemico comune, un po' come abbiamo visto recentemente in The Walking Dead.
Falling Skies punta anche molto sul melodramma, con frequenti momenti sentimentali legati soprattutto al personaggio di Tom e alla sua ricerca del figlio rapito dagli alieni.
La narrazione inizia a invasione già avvenuta e questo ci porta immediatamente nel cuore della storia ed andiamo a scoprire gli alieni insieme ai protagonisti.
Infine, in generale la serie ha un aspetto un po' retrò, per fotografia e per estetica, che ricorda le vecchie serie anni Ottanta.
Come detto, la serie è un buon passatempo, magari non destinata a restare nella storia ma che può far piacevolmente compagnia nelle serate estive.

Nessun commento: