David Haller combatte sin da giovanissimo con la schizofrenia, entrando ed uscendo dagli ospedali psichiatrici, fino a quando capisce che il suo "problema" è in realtà un potere.
Legion è la nuova serie della Marvel che ha appena debuttato su FX. Dopo le
serie ABC e Netflix, la Marvel prova ancora un'altra via che si innesta, per problemi di diritti, su un altro filone rispetto a quello fin qui creato dall'universo televisivo Marvel che è, invece, legato al MCU.
Lo spunto di partenza è quello della saga degli X-Men e la serie è sviluppata da Noah Hawley (Bones, Fargo) per una prima stagione da otto episodi. Nella produzione anche Bryan Singer (X-Men, Dr.House) e Jeph Loeb (Agents of Shield e, in generale, tutto l'universo televisivo Marvel). Nel cast Dan Stevens (Downton Abbey), Jean Smart (Fargo, 24), Mackenzie Gray (Riverdale, Warcraft), Aubrey Plaza (Parks and Recreation).
La serie ha una struttura visiva molto cinematografica anche perché la "malattia mentale" del protagonista consente diverse scene dal taglio onirico e surreale. Il pilot si concentra sul protagonista ma probabilmente il resto della narrazione sarà più corale poiché già alla fine del pilot il cast dei dotati si allarga.
Alcune pecche negli effetti speciali emergono proprio nella scena di chiusura con la fuga di David ma siamo comunque di fronte ad un prodotto televisivo con un budget comunque limitato rispetto al grande schermo, mentre è da apprezzare come la serie scelga una via diversa, almeno esteticamente, rispetto alla controparte cinematografica. Sullo sviluppo della trama, invece, non ci resta che vedere gli altri sette episodi.
La serie ha una struttura visiva molto cinematografica anche perché la "malattia mentale" del protagonista consente diverse scene dal taglio onirico e surreale. Il pilot si concentra sul protagonista ma probabilmente il resto della narrazione sarà più corale poiché già alla fine del pilot il cast dei dotati si allarga.
Alcune pecche negli effetti speciali emergono proprio nella scena di chiusura con la fuga di David ma siamo comunque di fronte ad un prodotto televisivo con un budget comunque limitato rispetto al grande schermo, mentre è da apprezzare come la serie scelga una via diversa, almeno esteticamente, rispetto alla controparte cinematografica. Sullo sviluppo della trama, invece, non ci resta che vedere gli altri sette episodi.
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