Lo zombie è una di quelle creature le cui gesta sono state spesso associate a messaggi politici. Pensiamo a tutta l'opera di George Romero che negli anni ha reiterato un discorso di critica della società consumistica specialmente statunitense. Senza quel fascino romantico proprio del vampiro, senza quel tocco ferino proprio del licantropo, lo zombie è solitamente legato all'immagine quasi meccanica del corpo in movimento che tenta di continuare la sua solita vita ripetendo le azioni che da vivo ne hanno caratterizzato le giornate.
Questa breve premessa è per presentare il nuovo show della AMC, The Walking Dead. La serie è tratta dalla graphic novel di Robert Kirkman ed è portata sullo schermo da un nome di sicuro richiamo, quel Frank Darabont che ci ha regalato uno degli horror più angoscianti degli ultmi anni, The Mist, e regista del film cult Le ali della libertà.
La storia è raccontata dal punto di vista dello sceriffo di polizia Rick Grimes (Andrew Lincoln) che si risveglia da un breve coma dopo una sparatoria in servizio, per ritrovarsi in una città abbandonata ed infestata dagli zombies, senza idea di cosa sia successo e di dove sia la sua famiglia. Dopo un primo momento di assestamento e di comprensione, dovuto ad un incontro con un sopravvissuto, Grimes decide di recarsi verso Atlanta dove si dice si siano rifugiati i superstiti.
Nel primo episodio vengono date alcune indicazioni preparatorie allo sviluppo della storia e non viene ancora spiegato il motivo di questa epidemia ma sappiamo bene che non è un fattore necessario in questo genere. Sono previste 6 puntate per questa miniserie che ha saputo creare una attesa spasmodica da mesi. Le premesse sono ottime poichè il pilot è estremamente curato ed avvincente, anche se necessariamente esplicativo e di presentazione di alcuni personaggi. Bellissima la fotografia e la cura nelle scenografie, a livello sicuramente cinematografico.
Un fattore di garanzia è la firma della AMC che come accade per i network a pagamento (vedi HBO e Showtime), sta puntando su una produzione ristretta ma di qualità che vedi pochi titoli (Mad Men, Rubicon, Breaking Bad) ben curati ed originali. Così come la HBO ha saputo puntare sui vampiri di True Blood per avere nuovi impulsi dopo la fine dei Sopranos, così la AMC tenta la via degli zombies per entrare nell'olimpo dei grandi network ed uscire dalla nicchia seppur di qualità dove è stata fino ad ora relegata.
lunedì 1 novembre 2010
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1 commento:
Una degli aspetti che mi hanno complito di più fin'ora, anche se ho trovato strano che nessuno lo abbia rilevato, è il forte maschilismo, misogninia direi anche.
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