venerdì 25 ottobre 2013

The Blacklist della NBC

In una giornata come tante alla sede dell'FBI di Washington si costituisce uno dei ricercati sulla lista dei criminali più pericolosi: si tratta di Raymond Reddington, un ex agente che ormai da anni è passato dall'altra parte della barricata. Tranquillo e posato, "Red" chiede di poter incontrare la novella agente Elizabeth Keen che non ha nessun legame con lui, non lo conosce e non ha idea di ciò in cui verrà coinvolta. Nell'incontro tra i due emerge che Red è disposto ad aiutare l'FBI a catturare i "pesci grandi" del crimine, quelli dei quali non si conosce nemmeno l'esistenza. La strana coppia inizia la collaborazione sotto gli occhi poco convinti dei vertici dell'FBI.


La nuova serie The Blacklist della NBC ha subito raccolto buoni risultati di pubblico e critica, attirati dal nome di James Spader nel ruolo di Red, attore che ha equamente diviso la sua carriera tra cinema d'autore (Crash di David Cronenberg, Sesso, bugie e videotape di Steven Soderbergh), film ad alto budget (Lincoln di Spielberg e il prossimo capitolo degli Avengers di Joss Whedon) e molta tv (The Office, Boston Legal, The Practice). Lo affianca Megan Boone nel ruolo della giovane agente Keen in uno dei suoi primi ruoli di rilievo, Harry Lennix (Dollhouse, 24, L'Uomo d'Acciaio) che interpreta l'agente dell'FBI che dirige il caso, Parminder Nagra (Alcatraz, ER) altra agente dedicata a controllare Red. La serie è creata da Jon Bokenkamp (Perfect Stranger, Identità violate) alla sua prima esperienza seriale.

La serie sembra essere già strutturata verso una forte sterilizzazione verticale dove Red e Keen devono catturare ogni settimana un criminale ma già nei primi episodi sono stati seminati indizi per la storia orizzontale che coinvolge il marito di Keen, timido maestro di scuola che potrebbe avere una identità segreta, e soprattutto per indagare sul rapporto tra Red e Keen che, apparentemente, non potrebbero essere più distanti tra loro. Non propriamente originale, la serie potrebbe comunque essere un gradevole intrattenimento se non si prenderà troppo sul serio, errore fatto nella scorsa stagione da The Following.

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