Nella Roma di Mafia Capitale, si muovono diversi personaggi che cercano di emergere in un ambiente di corruzione e violenza. Tra questi, Gabriele, figlio di un poliziotto che spaccia per avere una vita meno ordinaria, Spadino, appartenente ad una famiglia Sinti che lotta con la sua omosessualtà e Aureliano, in conflitto con la sua famiglia che gestisce il litorale di Ostia.
Suburra è la prima serie italiana prodotta da Netflix che sceglie un genere tipico della nostra televisione, il crime immerso nella realtà con forti riferimenti alla politica e alla società odierna. Prequel dell'omonimo film, segue alcuni personaggi, ne elimina altri e ne inserisce di nuovi rispetto al capitolo originale. Sull'onda del successo di Gomorra, Suburra si focalizza sui tre ragazzi che, in modi e per cause diverse, cercano la loro strada.
Al di là del giudizio di questi 10 episodi, comunque di buon livello, la domanda è quanto ancora il genere potrà venir sfruttato e come mai in Italia non si riesca a proporre altro.
La serie è scritta da Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo, autore del libro da cui è tratto il film e vede nel cast Alessandro Borghi (Fortunata, Non essere cattivo), Giacomo Ferrara (Il permesso, Guarda in alto), Eduardo Valdarnini (Qualcosa di nuovo, Pasolini), Filippo Nigro (RIS, ACAB); Claudia Gerini (Tutta colpa di Freud, Indovina chi viene a Natale?).
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