La notizia era nell'aria da tempo: Buffy The Vampire Slayer avrà un reboot nel 2019. In un periodo storico nel quale vanno per la maggiore saghe, remake e sequel, era quasi inevitabile che una delle serie simbolo degli anni Novanta tornasse di moda per catturare una nuova fetta di pubblico.
Per molti anni si era parlato di un altro spin-off, oltre Angel, che avrebbe dovuto riguardare il personaggio di Rupert Giles che nella sesta stagione torna in Inghilterra, apparendo sporadicamente nella serie ma lasciando intuire come la sua vita fosse comunque rimasta legata al mistero e alla magia. Questo spin off, che si sarebbe dovuto chiamare Ripper, non ha mai avuto la luce verde mentre successivamente si era cominciato a parlare di un sequel che mostrasse la vita di Buffy da adulta. Anche in questo caso, non se ne fece niente.
Nel frattempo, il suo creatore, Joss Whedon, entrava dalla porta principale di Hollywood gestendo la fase uno del Marvel Cinematic Universe che ha avuto il suo apice con The Avengers nel 2012 e con il meno convincente Age of Ultron nel 2015. Whedon ha chiuso la sua collaborazione con la Marvel con quest'ultimo film mentre è transitato brevemente nel mondo DC Comics per affiancare Zack Snyder in Justice League, anche questo non proprio un capolavoro.
Dove l'autore sembra riuscire meglio è sul piccolo schermo poiché la possibilità di costruire interi universi si addice al suo tipo di autorialità che punta molto sul lavoro sul personaggio e la sua evoluzione. Per questo, è stata accolta con interesse la recente notizia del suo approdo in HBO per una serie, The Nevers, che mescola fantasy e action.
Ma Whedon prevede un 2018/2019 molto impegnato perché ha dato anche il via al reboot della serie che lo ha reso celebre e che ancora non ha un network di approdo ma si sa che la protagonista - che ricordo nell'originale era interpretata dalla biondissima Sarah Michelle Gellar - sarà una ragazza di colore.
La scelta di cast è interessante anche perché una delle accuse che erano state fatte alla serie era la sua mancanza di diversità - la quasi totalità del cast originale era bianca - mentre la serie era stata all'avanguardia per quanto riguarda la rappresentazione sessuale, mostrando il primo bacio omosessuale mai visto su un network (quello di Willow e Tara). Con il reboot si punta a colmare questa lacuna razziale anche andando incontro al cambiamento che si è, fortunatamente, visto in questi anni.
Per il Buffy reboot Whedon si è ritagliato il ruolo di produttore mentre sembra che la showrunner sarà Monica Owusu-Breen che ha collaborato con Whedon in Agents of Shield e che lo scorso anno ha creato la serie Midnight, Texas che ha abbandonato per la seconda stagione.
Sarà interessante vedere lo sviluppo di questo progetto, anche nell'ottica dello scandalo che ha colpito Whedon lo scorso anno con la rivelazione della moglie dei suoi innumerevoli tradimenti sui set delle sue serie con donne coinvolte nella produzione, oscurando quella sua fama di autore femminista che Whedon si era costruito portando sul piccolo schermo la storia improbabile di una giovane cheerleader che andava a caccia di vampiri.
Il rischio è, comunque, alto poiché Buffy era stata una serie per l'epoca rivoluzionaria e che oggi, pur risultando datata in alcuni aspetti, resta comunque un cult molto amato e ancora ampiamente studiato.
Il rischio è, comunque, alto poiché Buffy era stata una serie per l'epoca rivoluzionaria e che oggi, pur risultando datata in alcuni aspetti, resta comunque un cult molto amato e ancora ampiamente studiato.
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