sabato 2 giugno 2007

Twin Peaks e la rivoluzione del piccolo schermo


Nel 1990 il mondo delle serie tv è stato rivoluzionato dall'evento Twin Peaks ad opera di David Lynch, maestro indiscusso del grande schermo e regista che forse più lontano dalle dinamiche e dall'estetica della televisione non si può immaginare.
La serie debutta negli Stati Uniti ottenendo immediatamente un grande successo e diventando ben presto un Cult globale. Due stagioni prodotte dalla ABC ed un film per la sala, Fuoco cammina con me, hanno fatto dell'opera di Lynch una pietra miliare del piccolo schermo e della popular culture.


Ma cos'è che rende Twin Peaks un prodotto così originale?
È ovvio che il primo fattore sia la presenza di un regista come Lynch, personaggio destinato a creare prodotti che scatenano critiche e ovazioni. La scelta di lavorare sul piccolo schermo consente a Lynch di utilizzare il linguaggio televisivo senza tradire il suo stile. Il risultato è un prodotto onirico e delirante, tipicamente postmoderno, che lavora sull'ibridazione dei generi in forma innovativa: Twin Peaks è contemporaneamente un drama, un mistery, una comedy surreale, un romance, una soap.
Lynch manipola il linguaggio televisivo senza rimanerne schiavo: in questo modo anche le scene stile soap denotano il racconto che si stratifica e si fa multiforme.

Con Twin Peaks Lynch e Frost mettono in atto un progetto ben preciso, quello di svecchiare il mezzo televisivo a partire proprio da una modalità di rappresentazione basata sul naturalismo, sulla linearità narrativa e sull’aderenza a uno specifico genere che i due autori finiscono tuttavia per trasgredire punto per punto e inaugurare un nuovo tipo di serial televisivo che si autodenuncia, da subito, come perfetta finzione, metatesto, dialogo aperto con lo spettatore. È infatti soprattutto in questo, nel rapporto con lo spettatore, che Twin Peaks raggiunge la sua più grande e rivoluzionaria conquista. Man mano che lo spettacolo procede, lo spettatore si rende conto che risolvere il crimine è diventa secondario: nel tessuto della storia, infatti, si intrecciano i fili più disparati e lo spettatore è continuamente chiamato a dare un senso e a collegare tutti quei materiali visivi e diegetici che appaiono incongrui e privi di nessi logici. (Doriana Comandè, "Twin Peaks" in Cult Series, a cura di Franco Monteleone, Audino, Roma 2005).

L'importanza della serie è misurabile anche dalla sua eredità che ha influenzato tantissimi prodotti successivi, per i contenuti, la forma o il linguaggio. La mitologia della serie è ancora viva: basta visitare i siti dedicati alla serie o a Lynch per capire come questo prodotto si sia radicato nell'immaginario collettivo non solo televisivo.

Sulla serie esiste una interessante analisi critica a cura di David Lavery, Full of Secret, il saggio all'interno del volume Serial Television, quello in Contemporary Television Series e l'analisi a cura di Kristin Thompson nel suo libro Storytelling in Film and Television.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Semplicemente: non avremmo la tv e la serie che abbiamo adesso, da X-Files a Lost a tutti gli altri, se non ci fosse stato Twin Peaks. Fondante.
E poi, stupida parentesi, fu la domanda (assieme a 24) con cui ho cominciato l'esame sulle serie tv fatto proprio con Barbara!

Barbara Maio ha detto...

Visti i tuoi risultati accademici.....ti ha portato bene!!!!

Giangidoe ha detto...

Io adoro Twin Peaks, e le sequenze nella Loggia Nera dell'ultima puntata richiederebbero da sole un'analisi semiotica di almeno 50 pagine!
Al momento, è nel mio podio personale e non credo ne uscirà mai.
Rivedere adesso il fu Leland Palmer fare il diavolo in REAPER mi riempie di una gioia infantile...

angelofilm83 ha detto...

Buongiorno mi chiamo Angelo e studio critica cinematografica all'università di Torino. Sto preparando una tesi sulla serie tv di Twin Peaks e mi servirebbe del materiale da consultare.
Soprattutto sulla rivoluzione della serie tv twin peaks in USA e Italia, sulla libertà data a Lynch nella serie tv e nei suoi film e soprattutto materiale sulla differenza tra fiction tv e cinema.
Grazie e cordiali saluti
AM

angelofilm83 ha detto...

Buongiorno mi chiamo Angelo e studio critica cinematografica all'università di Torino. Sto preparando una tesi sulla serie tv di Twin Peaks e mi servirebbe del materiale da consultare.
Soprattutto sulla rivoluzione della serie tv twin peaks in USA e Italia, sulla libertà data a Lynch nella serie tv e nei suoi film e soprattutto materiale sulla differenza tra fiction tv e cinema.
Grazie e cordiali saluti
AM

Barbara Maio ha detto...

Per approfondire Twin Peaks ti consiglio:
Vito Zagarrio, L'anello Mancante (Lindau 2004), Doriana Comandè, Twin Peaks in Cult Series vol.01 (a cura di Franco Monteleone, Audino 2006),
Glen Creeber, Serial Television (BFI, 2004) qui c'è un capitolo su TP, e poi la monografia di David Lavery, Full of Secrets 8Wayne State UP, 1995). Questi due in inglese si trovi su Amazon.
Ciao, B.