giovedì 31 maggio 2007

Masters of Television

La serie antologica è il formato che più viene preferito dagli autori di genere horror sul piccolo schermo: la chiusura narrativa di ogni singolo episodio - tipica di questo formato - aiuta a superare il problema identificativo dello spettatore tra vittima e carnefice. E', infatti, questo uno dei problemi dell'horror in tv poichè risulta difficile identificare un horror televisivo nonostante ci siano molte serie che trattano di mostruosità e sovrannaturale. Quello che manca in tv è, principalmente, la ‘paura’ cioè la componente primaria in un horror. Manca il senso di minaccia, manca l’identificazione nella vittima (o nel carnefice), principalmente poiché nelle serie tv il focus non è né sulla vittima né sul carnefice ma su un terzo polo che può essere un investigatore o un protagonista di altro genere. Manca anche l’identificazione con il sopravvissuto che è di norma la figura primaria con cui si identifica lo spettatore.



È del 2005 il più recente progetto di genere horror antologico, Masters of Horror. Creata da Mick Garris, esperto del genere avendo collaborato in veste di regista e/o sceneggiatore a Tales of the Crypt e ad Amazing Stories, l’erede diretto di Twilight Zone, la serie parte dal presupposto inverso rispetto ai prodotti precedenti: per la prima stagione sono 13 registi ad essere scelti e da qui si parte per la realizzazione di 13 mediometraggi da un’ora, vere perle per gli amanti del genere. I nomi sono quelli dei maestri riconosciuti dell’horror: Dario Argento, John Carpenter, Joe Dante, Tobe Hooper, John Landis, Takashi Miike, solo per citarne alcuni.
Ogni regista utilizza il proprio stile ed i propri temi in piena libertà andando ad attingere nella letteratura o nel fumetto, virando il proprio horror verso la commedia o lo splatter estremo. Tra gli sceneggiatori compaiono nomi del livello di Richard Matheson e Clive Barker.
Nella prima stagione si è distinto l'episodio di Joe Dante, Homecoming, una critica feroce alla società americana mentre nella seconda stagione John Carpenter affronta con Pro Life il tema dell'aborto....in forma horror.

La serie è trasmessa dall’emittente Showtime, canale via cavo che trasmette in alta definizione e che si pone come diretto concorrente della HBO, puntando sulla qualità e su un pubblico non generalista, potendosi quindi permettere escursioni anche nell’horror puro, così raro sul piccolo schermo.
Una terza stagione è prevista per quest'anno mentre sull'onda del successo di questo prodotto è stato creato Masters of Science Fiction (prodotto dalla ABC) che verrà presentato in concorso al Roma Fiction Festival il prossimo luglio.

Per approndire la conoscenza della serie suggerisco il sito ufficiale. Per approfondire sul tema horror, invece, tra le tante pubblicazioni suggerisco The Horror Film Reader di Jancovich e Planks of Reason: Essays on the Horror Film di Grant.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Domenica, su sky cinema, cominciano a trasmetterli, 1 a settimana: partono con argento, poi landis, poi dante ed infine carpenter...
non vedo l'ora!!!