Non parliamo strettamente di televisione ma ce ne è molta nel romanzo di esordio di Giovanni Di Giamberardino La Marcatura della Regina (Edizioni Socrates, 2012), finalista al Premio Calvino 2009 con il racconto Aristeo e le api che è poi diventato questo libro.
Una donna trovata morta in un cassonetto di Roma, una storia che si forma come un puzzle, unendo diversi punti di vista, 24 per la precisione, che formano, tassello dopo tassello, un panorama di desolazione e solitudine nella sterminata periferia romana.
Oltre la trama vera e propria, che si instaura sui classici della narrativa noir, quello che colpisce del libro è la costruzione in 24 parti, numero non casuale, sono 24 ore ma, anche il titolo di una delle serie tv più innovative della recente serialità statunitense. E poi ci sono citazione a CSI, al nostrano Porta a Porta di Bruno Vespa che accompagna il concitato e triste finale. E per ogni capitolo-ora l'autore sceglie uno stile diverso, come la narrazione classica in prima persona o quella contemporanea dei Social Network.
Va premiata la scelta del giovane autore - già tra le colonne del sito Serialmente e autore anche di racconti e poesie, oltre che sceneggiatore per la tv - per non aver ceduto alla tentazione di una narrazione lineare e classica venendo incontro alle nuove tendenze comunicative ed esplorando le infinite sfumature e possibilità che sono oggi alla portata di chi si vuol cimentare nella scrittura creativa.
Vi consiglio caldamente la lettura del libro che, sono sicura, non vi deluderà!
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