domenica 10 febbraio 2013

Utopia di Channel 4

Una immensa cospirazione internazionale legata alle ditte farmaceutiche e che ha radici in tempi di Guerra Fredda, lega insieme un gruppo di persone che per tramite di un forum diventano vittime di questi criminali pronti a tutto pur di far sparire ogni pericolo. Il gruppo entra in possesso di una graphic novel che è la chiave per la risoluzione del mistero, se riusciranno a sopravvivere. Ed inizia la fuga.


Utopia è prodotto da Channel 4, scritto da Dennis Kelly e - come accade quasi sempre per i prodotti britannici - si presenta originale, ben girato, con una splendida fotografia ed un ottimo cast. Il tema della paranoia e della cospirazione è tornato prepotentemente alla moda in questi ultimi due anni ma Utopia lo sviluppa in maniera originale, affidando il ruolo narrativo centrale ad un gruppo di protagonisti che non hanno nulla in comune con spie e assassini: Ian, un noioso tecnico informatico (Nathan Stewart-Jarrett già visto in Misfits), Becky una quasi-laureata il cui padre è morto di una strana malattia (Alexandra Roach), Wilson Wilson, un geek che ha un rifugio antiatomico sotto casa (Adeel Akhtar), Grant che sul forum si spaccia per un ricco giocatore in borsa, con Porsche e fidanzata modella ma, in realtà, un undicenne pieno di problemi (Oliver Woollford). Il variopinto gruppetto è reclutato dalla misteriosa Jessica Hyde (Fiona O'Shaughnessy), sguardo da folle e senza nessuno scrupolo ma determinata a salvarli.

Quello che colpisce di questa serie è l'atmosfera claustrofobica di questa fuga e la follia degli inseguitori - pronti ad uccidere chiunque (anche bambini) per portare a termina la missione - ben rappresentata dallo sguardo del killer Arby (Neil Maskell), un tipo che non vorreste incontrare per strada. Come da tradizione britannica sono previsti per ora 6 episodi e speriamo che tutti i misteri fin qui mostrati non vengano risolti rapidamente e ingenuamente per chiudere la serie ma, speriamo, si riesca a mantenere alta la tensione. Sottolineo ancora la splendida fotografia che sta diventando comune nelle serie britanniche, e l'utilizzo di inquadratura quasi da comics, con un montaggio che a volte richiama la costruzione della pagina di un fumetto, come la scena di Grant che legge sotto l'albero e viene raggiunto da una ragazzina che lo aiuterà: la scena è costruita con un susseguirsi di immagini statiche che mostrano solo parti dei personaggi (ad esempio i piedi della ragazzina) per poi aprirsi in ampie panoramiche (qui ad esempio quella della scuola sullo sfondo). 

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