Quando si parla di Battlestar Galactica, si affronta un ampio lavoro produttivo che riguarda diverse serie, webseries, film per la tv e (forse) a breve un film per la sala. L'origine di questo progetto si colloca alla fine degli anni Settanta quando il successo di Guerre Stellari portò alla realizzazione della serie Battlestar Galactica nel bienno 1978-79 da Glen A.Larson. La serie venne però cancellata per gli alti costi di produzione e i bassi ascolti. L'anno successivo Larson ci riprovò con una versione meno costosa, Galactica 1980, ma anche questa versione venne cancellata dopo pochi episodi. La svolta avviene nel 2003 con una miniserie che riprende la storia originale e che ottiene subito l'attenzione di pubblico e critica dando vita ad una nuova serie di Battlestar Galactica scritta e prodotta con Larson da Ronald D.Moore e David Eick e che andrà avanti per quattro stagioni.
La razza umana rischia l'estinzione dopo l'attacco dei cyloni (robot costruiti dagli umani ai quali si sono ribellati), che distruggono Caprica e le Dodici Colonuie, costringendo i pochi sopravvissuti a rifugiarsi sulla flotta stellare e sfuggire in continuazione dagli attacchi nemici. La flotta guidata dal comandante Adamo (Edward James Olmos) e dalla Presidente Laura Roslin (Mary McDonnel) si mette alla ricerca del mitico Pianeta Terra. Fanno parte della flotta il figlio di Adamo, Lee (Jamie Bamber) e lo scienziato Gaius Baltar (James Callis).
Questa nuova versione di BG ha da subito mostrato di possedere una forza che non era presente nelle serie precedenti, diventando preso un cult. Svariati sono i motivi: il cast risulta molto ben assortito (e parliamo di un cast piuttosto ampio) con Olmos e la McDonnel che spiccano su tutti. La storia pur basandosi su tòpoi classici della fantascienza, ben presto vira su un discorso marcatamente filosofico ed etico. Le scelte che la flotta deve prendere sono spesso decisioni vitali che richiedono giuidizi di vita e di morte. Anche nella figura di Baltar si annidano dilemmi etici non indifferenti, con la sua figura sempre protesa verso il tradimento. Per non parlare dei cyloni, che lottano per la loro umanità e liberazione dai loro creatori.
Anche la costruzione narrativa è ben strutturata: infatti, per una prima parte della serie la flotta è alla ricerca del Pianeta Terra sperando di poter ricostruire la vita partendo da lì. Quando lo trova, però, il pianeta è stato distrutto anni prima da un olocausto nucleare e non è più abitale. Qui lo sconforto prende il sopravvento e non tutti avranno la forza di continuare il viaggio. Alla fine della serie, però, la flotta arriva su un nuovo pianeta abitabile - la vera Terra - e lo colonizzerà accanto ai suoi abitanti primitivi ricominciando una nuova razza umana. Nelle immagini finali vediamo come moltissimi anni dopo - ai giorni nostri - l'umanità sia di nuovo sul punto di affrontare il dilemma etico della robotica.
Ciò che avevamo pensato svolgersi nel futuro si è, in realtà, svolto tutto nel passato agli albori della civiltà, presentando una visione ciclica della vita. Anche la religione assume toni diversi tra monoteismo e politeismo, tra veri dei e angeli. La forza della serie sta in questa compattezza che non svicola mai da problematiche importanti, magari sviando verso l'azione pura - ma non mancano i combattimenti nello spazio - o la vita quotidiana dell'equipaggio.
Da recuperare se non ne siete già fans!!!
1 commento:
Sì, sono fan. Ho visto anche le serie originarie, per quanto cheesy fossero. La nuova versione, davvero mirabile è molto politico-militare anche.
Da non perdere, per me, anche lo spin-off Caprica.
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