La vita di una tranquilla famiglia britannica viene sconvolta alla fine degli anni Settanta da strani avvenimenti che si manifestano nella loro casa. Del caso si occupa la Society of Psychical Research che si occupa di investigare su eventi che possano essere ricondotti ad attività paranormali.
La mini serie The Enfield Haunting prende vita da fatti realmente accaduti e riportati nel libro This House is Haunted scritto da Guy Lyon Playfair che all'epoca dei fatti investigò su questi strani accadimenti.
Nella mini serie da 3 episodi si gioca molto su atmosfere iperrealistiche senza l'abuso di effetti speciali ma, come nella tradizione della tv britannica, puntando sul realismo e sulla tensione creata da piccoli particolari e empatia con i personaggi.
La narrazione pone l'uno contro l'altro il personaggio di Maurice Grosse (Timothy Spall), che vive un dramma personale ed interiore dovuto alla morte della figlia e che vuole credere alla presenza di entità paranormali nella casa, e quello di Guy Playfair (Matthew Macfadyen) che invece sembra essere maggiormente scettico e più interessato a scrivere un libro sul caso.
Come detto, anche se in soli 3 episodi, i personaggi riescono a creare un legame con lo spettatore anche perché le "vittime" della possessione sono bambine ed è facile, quindi, farsi coinvolgere. Ma il vero dramma è quello del protagonista che non riesce a liberarsi del suo passato.
In tempi di abuso di effetti speciali e horror girati al telefonino, questa serie è un ritorno al passato, semplice ma efficace.
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