La notte dell'elezione di Trump diventa un vero e proprio incubo per Ally e Ivy, madri del piccolo Oz, che vivono la sconfitta della Clinton come un segno dell'inizio della fine. Ally specialmente accusa il colpo, già instabile ed in cura da uno psicologo per le sue tante fobie ed è convinta che dei clowns la vogliano uccidere. Ma la serata delle elezioni non è un brutto momento per tutti: Kai è molto felice di avere Trump come Presidente e comincia a sfogare il suo razzismo.
American Horror Story Cult è il settimo capitolo della serie antologica creata da Ryan Murphy e Brad Falchuck che è diventata un appuntamento imperdibile per gli amanti dell'horror, a metà tra il guilty pleasure e la cult series.
In questo capitolo gli autori tentano una mossa azzardata, cioè andare a mettere in mostra il contemporaneo, rischiando di apparire fuori tempo dal contesto storico attuale ma di positivo c'è che la critica politica non è solo rivolta ai sostenitori di Trump ma ad entrambi gli schieramenti.
Nel primo episodio abbondano sangue, clown terrificanti - compreso Twisty già visto in precedenza - allucinazioni e omicidi ma ancora non si vede l'elemento sovrannaturale, facendo pensare forse che questa stagione sarà - come appunto ripetuto più volte nell'episodio - sulla paura in sé, come concetto.
Come noto il cast è ricorrente e vede ancora una volta i veterani Sarah Paulson e Evan Peters con Cheyenne Jackson affiancati dai nuovi arrivi Billie Lourd (Scream Queens), Alison Pill (The Newsroom) e Colton Haynes (Arrow).
Nessun commento:
Posta un commento