Ha appena esordito sugli schermi IMAX la nuova serie Marvel Inhumans che mostra al cinema i primi due episodi (su otto) per poi approdare in tv a fine mese sulla ABC. Ovviamente è complicato parlare di una serie prima di vederla ma già a scatola chiusa - e comunque in attesa di vederla per una recensione completa -, è possibile fare qualche considerazione.
Si parla da tempo di questa serie sulla quale la Marvel ha puntato molto ampliando l'universo televisivo e spingendo maggiormente sui supereroi e la sci-fi. Infatti, le serie precedenti - Agents of Shield, Agent Carter, la saga dei Defenders - pur muovendosi nello stesso universo, sono molto legate al nostro pianeta e agli essere umani, pur se con poteri. Qui si arriva sulla Luna dove gli Inumani si sono rifugiati ma a causa di un colpo di stato, sono costretti a tornare sulla Terra.
Prima anomalia: gli inumani sono stati già introdotti in tv da Agents of Shield dove dalla seconda stagione - ora sta per iniziare la quinta, proprio al termine di Inhumans - la co-protagonista Daisy acquisiva i suoi poteri passando per la terrigenesi, una nebbia che consente di liberare i poteri dell'inumano. Qui c'è un breve accenno ad AoS quando si fa notare come ci sia stato un rilascio di cristalli di terrigenesi nell'oceano, in riferimento a ciò che accade nel finale della seconda stagione di AoS dove Daisy deve buttare nell'oceano i cristalli per fermare la madre che vorrebbe attivarli causando una strage di umani.
Il legame, quindi, c'è ma la serie è completamente autonoma, vira la storia altrove e non si capisce, quindi, come mai le due serie non siano collegate maggiormente, come un vero e proprio spin-off, anche in considerazione del successo di pubblico e critica dell'ultima stagione di AoS. Il "tutto è connesso" della Marvel è stato qui messo da parte, inspiegabilmente.
I critici hanno poi anticipato come Inhumans pecchi dal punto di vista dei costumi e degli scenari, denunciando una sorta di dilettantismo nonostante la serie sia ad alto budget laddove proprio AoS, che invece conta su un budget molto minore, non ha mai avuto problemi da questo punto di vista, cavandosela sempre tra CGI mai troppo spinto e cura dei particolari.
Poi la storia. Chi ha già avuto modo di vedere i primi due episodi ha sottolineato come la storia e i dialoghi, oltre che la caratterizzazione dei personaggi, siano superficiali e poco avvincenti. Anche qui ci si domanda come una serie con la Marvel alle spalle e di soli 8 episodi non riesca a costruire una storia che tenga il pubblico incollato alla poltrona. La risposta potrebbe essere nel nome dello showrunner, quello Scott Buck che ha già dimostrato con Iron Fist di non essere in grado di saper costruire una storia valida e ragionevole, tanto che suona ancora più strano il fatto che la Marvel abbia affidato proprio a lui questo nuovo capitolo dopo tutte le critiche ricevute dalla serie Netflix.
Ancora, l'edizione per l'IMAX è ridotta rispetto a quella che si vedrà in tv, domandandosi perché si debba andare al cinema per vedere una versione ridotta rispetto a quello che verrà mostrato in tv (il contrario sarebbe stato più logico). Inoltre, sembra che la versione cinematografica abbia addirittura un previously on a metà, denunciando una scarsa cura dell'edizione per il grande schermo.
Insomma, già prima di vedere la serie, Inhumans non parte con i migliori presupposti. Vedremo tra qualche settimana se questi dubbi saranno confermati.
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