lunedì 21 maggio 2018

Agents of Shield - Analisi della quinta stagione


Finisce una stagione ricca di pathos e sentimenti, che si chiude in maniera circolare su se stessa e sull'intera serie, offrendo un lieto fine che più drammatico non poteva essere....


Agents of Shield è arrivata sorprendentemente alla fine della quinta stagione con un rinnovo per una sesta già in tasca. Dico sorprendentemente poiché la serie ha sempre dovuto lottare per mantenersi in vita, tanto che lo scorso anno era dovuta intervenire direttamente la Disney per forzare la mano alla ABC e garantire una quinta stagione.


La questione non è sulla qualità della serie o sui rating quanto sul periodo storico, quello che definiamo "peak tv" e che vede quasi 500 scripted serie (dato ancora in ascesa) ogni anno sui nostri schermi, tra network tradizionali, via cavo o streaming. La vastità del panorama televisivo offre sì più scelta allo spettatore ma toglie, inevitabilmente, risorse e opportunità a serie che non si assestano immediatamente come successi popolari.


Il caso di Agents of Shield è emblematico: nata come spin off di The Avengers e con la responsabilità di essere la prima serie tv dell'universo condiviso Marvel, AoS ha faticato nella sua prima stagione a farsi strada. Molti critici e gran parte degli spettatori (molti dei quali hanno abbandonato la visione già a metà della prima stagione) hanno accusato la serie di essere poco supereroica, con scarso ritmo e poco avvincente. Non è questo il luogo per una approfondita analisi dell'evoluzione della serie ma, come ben sa chi le è rimasto fedele, AoS ha continuato per la sua strada offrendo momenti di straordinaria televisione. E non direi che si tratti (solo) di una crescita poiché, a mio parere, anche la prima stagione è costruita con una accuratezza e profondità rare nel panorama della network tv.


Una delle peculiarità della serie è il suo continuo sapersi rinnovare pur mantenendo solidità e organicità nello sviluppo della storia e dei personaggi. Non mancano momenti meno convincenti o fasi di stanca ma nessuna serie tv può vantare uno sviluppo impeccabile e senza cadute, ancora di più se si hanno 112 episodi.


Questa quinta stagione ha, ancora una volta, cambiato le carte in tavola sotto molti aspetti. Proviamo ad analizzare i più evidenti.

Timeline

Solitamente, nelle serie dei network, la linea temporale dello storytelling combacia con quella dello spettatore cioè tra un episodio e l'altro passa circa una settimana e tra una stagione e l'altra circa sei mesi. Già dalla quarta stagione, la serie ha contratto i tempi poiché il capitolo degli LMD e quello del framework si svolgono in pochi giorni e la quinta stagione riprende dove si era chiusa la quarta, cioè dal rapimento del team, meno Fitz, nella tavola calda e il passaggio di tempo c'è ma perché c'è un vero e proprio viaggio nel tempo, mentre quando il team al completo, più Deke, torna indietro, si ritrova temporalmente nel momento in cui è stato rapito. Anche gli episodi a seguire si svolgono molto rapidamente e gli ultimi quattro episodi, come dichiarato dagli autori, si svolgono nella stessa giornata. Questo fa si che tutto sia più concitato e che uno dei temi della stagione sia proprio la pressione del passaggio del tempo.


"We are out of time" dice Coulson a Daisy nel quinjet prima che la ragazza vada ad affrontare Talbot ed è una sensazione che si avverte per tutta la stagione, prima con il gruppo che deve trovare il modo di tornare indietro nel tempo prima di morire nel futuro, poi di nuovo contro l'Hydra, poi dopo la scoperta della malattia di Coulson inizia una lotta contro il tempo per salvarlo, poi bisogna fermare prima gli alieni e poi Talbot prima che distruggano la Terra. Non c'è tempo per nulla ed infatti i protagonisti cambiano a malapena maglietta, hanno le stesse ferite per molti episodi, non riescono a risolvere alcuni conflitti semplicemente perché non c'è tempo.


Ma il tempo ha anche un'altra valenza cioè quella già affrontata nella terza stagione con l'episodio Spacetime nel quale veniva affermato che il futuro non si poteva cambiare. Elena incontra la Elena del futuro che le rivela la profezia secondo la quale Coulson dovrà morire, cosa confermata anche dalla piccola Robin. Il team capisce di vivere in un loop nel quale perde sempre perché non ha il coraggio di separarsi dal proprio leader ma è proprio la scelta di Coulson di non usare il siero che potrebbe salvarlo per darlo a Daisy e offrirle una chance in più per battere Talbot, il momento che cambia il futuro perché Daisy salva la Terra ed infatti Robin dice alla madre, in quel momento, che qualcosa è cambiato.


Team relationship

Una delle caratteristiche della serie (ricorrente nei prodotti della Whedon family in generale) è stata la presenza forte della metafora del team come famiglia, sempre uniti anche di fronte alle difficoltà. La quinta stagione lavora su questa metafora spingendola in direzioni diverse: da un lato porta al suo culmine il legame Daisy-Coulson, il cuore della serie, rendendo la loro storia in questa stagione quasi simbiotica e aggiungendo, alla fine, anche May che va a ricoprire il ruolo di madre simbolica per Daisy (e Robin) con la quale si unisce per cercare di evitare la morte di Coulson anche contro la sua volontà. Dall'altro, ci sono tutti i conflitti nel team che arrivano fin quasi a distruggerlo.


C'è anche un matrimonio, quello scontato di Fitz-Simmons che, purtroppo viene piazzato nel 100° episodio con una scena "fan service" che fa perdere un po' forza allo stesso poiché era stato disegnato, fino a quel momento, come una fortissima metafora delle scelte personali, dei sacrifici e della moralità del ruolo dei protagonisti. E arriva anche Deke, nipote di Fitz e Simmons, la cui evoluzione è stata forse poco curata nel passaggio da cinico avventuriero a buffone del gruppo.


Elena e Mack rimangono insieme anche dopo innumerevoli ostacoli e si denotano come la coppia più religiosa (forse la sola) della serie, offrendo la possibilità agli autori di affrontare anche questo aspetto sotto diversi punti di vista. Mack diventa Direttore e se la scelta ha senso narrativamente poiché era stato lui a sostituire Coulson nella terza stagione e, a parte May che ha dimostrato di non essere interessata al ruolo, è l'agente più anziano, non si capisce, però, perché il ruolo non rimanga nelle mani di Daisy che era stata designata da Coulson stesso e che ha più volte dimostrato negli anni di avere già una forte leadership mentre proprio in chiusura la serie ci dice che non è ancora pronta.


Ship or not ship

Come ho più volte scritto nelle mie recensioni, la serie non è mai stata romantica nel senso stretto del termine, prediligendo rapporti più familiari anche se non sono mancate certo le coppie in 112 episodi, coppie più o meno longeve: Fitz e Simmons, Daisy e Miles, Coulson e Audrey, May e Andrew, Bobby e Hunter, Elena e Mack, Coulson e May, Daisy e Lincoln, May e Ward, Coulson e Rosalind, Fitz e AIDA, Simmons e Will e ne dimentico sicuramente qualcuna.


Al di là, comunque, di quelle che hanno avuto vita breve, due si sono sviluppate dal primo all'ultimo episodio: Fitz e Simmons e Coulson e May. Della prima si è detto, è culminata con un matrimonio e con la morte di Fitz che però ha un suo duplicato in orbita nello spazio che non abbiamo dubbi verrà recuperato nella sesta stagione. La coppia è tra le più amate della serie e specialmente nelle ultime due stagioni gli autori hanno loro riservato maggiore presenza anche se non sempre la scelta ha pagato e spesso la coppia ha dimostrato di funzionare meglio se messa in seconda linea.


La ship Phillinda, Coulson e May, si è invece realizzata proprio in dirittura di arrivo della quinta stagione, con i due che addirittura finiscono su una spiaggia di Tahiti per passare qualche giorno insieme prima della imminente morte dell'uomo. Qui la situazione è più complicata perché se è vero che sin dal pilot era chiaro come i due avessero un legame che andasse oltre il rapporto professionale, anche per la loro amicizia ormai trentennale, la serie ha per lungo tempo lasciato la coppia nel limbo dell'amicizia con qualche battuta da flirt innocuo, tanto che entrambi hanno diverse storie più o meno serie. Nella quarta stagione c'è stata una svolta decisiva, con il primo bacio tra Coulson e LMDMay, ma poi gli eventi hanno preso il sopravvento portando solo alla fine della quinta stagione ad avere il primo vero bacio e il primo I Love You da parte di May (quello di Coulson ancora non si è sentito....).


Piccola curiosità: sapete cosa significa "parasailing" nell'urban dictionary?


E a proposito di I Love You, Coulson il suo lo dice a Daisy. La coppia non è mai stata definita romantica dalla serie soprattutto per la differenza di età tra i due personaggi, mentre si è andati più nella direzione del rapporto padre-figlia o mentore-allieva anche se una parte del fandom li ha identificati come una vera e propria coppia possibile. Al di là, però, delle preferenze di ship, è indubbio che questa sia la vera storia d'amore della serie, dal momento in cui i due si vedono per la prima volta quando Coulson rapisce Skye a quando si abbracciano piangendo nel cargo dello Zephyr One, salutandosi per l'ultima volta.


Il rapporto tra i due si è evoluto in maniera rilevante ma era chiaro sin dai primi episodi come i due avessero un legame speciale, che trascende l'universo come afferma Lady Sif. Se da un lato Coulson offre a Daisy per la prima volta nella sua vita una stabilità e un affetto senza compromessi, dal canto suo la ragazza offre a Coulson una speranza per il futuro. Entrambi si salvano l'un l'altro, fisicamente e metaforicamente.


Chiusura circolare

La quinta stagione si era aperta con il disegno di Robin sul frigo di Enoch che rappresenta un uomo e una donna felici, su una spiaggia e che si tengono per mano, così come vediamo fare a May e Coulson nell'ultima scena della stagione. Poi abbiamo il ritorno circolare indietro nel tempo che riporta il team la dove era stato catturato da Enoch e spedito nel futuro. Ma l'idea della circolarità va ancora oltre poiché arriva sino agli esordi della serie: il gravitonium, Talbot, Raina e Quinn, TAHITI, il GH325, il progetto Centipede, Mike Peterson. L'intera stagione è un enorme call back alla prima, rendendo perfetta la chiusura che veramente poteva essere di serie e non di stagione anche se siamo tutti contenti che sia stata rinnovata per una sesta. Ma......


Il futuro

L'incerto destino della serie, rinnovata poco prima dell'ultimo episodio ma in dubbio per molto tempo, ha fatto sì che gli autori scrivessero il finale di stagione come finale di serie, portando a chiusura, come detto sopra, molte storyline iniziate già nella prima stagione e risolvendo il destino di diversi personaggi, alcuni in maniera nettamente conclusiva. Pur felici per il rinnovo, il modo in cui si conclude la stagione lascia alcune perplessità per il futuro.


In primis, il destino di Coulson. Coulson è il motivo per il quale la serie esiste. Unico personaggio traslato dal MCU alla serie - escludendo le saltuarie visite di Fury, Maria Hill o Lady Sif - la sua resurrezione ha dato il via alla serie e il suo personaggio ha attratto tutti gli altri intorno a lui, diventando il centro narrativo della serie. E se nel corso delle stagioni anche gli altri personaggi sono cresciuti e diventati più presenti - vedi l'evoluzione di Daisy -, Coulson è rimasto centrale, come ha dimostrato questa stagione dove è stato colui che metteva insieme tutti i pezzi.


Coulson è però (ancora una volta) morto. Non sullo schermo, ma il finale lascia pochi dubbi sul suo destino. Inoltre, il contratto di Clark Gregg è terminato. Ha senso proseguire la serie senza il suo protagonista? Ancora nulla è stato rivelato sul futuro della serie; sappiamo solo che la sesta stagione sarà di soli 13 episodi ed esordirà tra un anno, nell'estate del 2019 per scavallare gli accadimenti di Avengers 4. Per come si è chiusa la stagione, è lecito pensare che la serie prosegua con la ricerca di Fitz nello spazio e magari qualche altro pericolo meno letale della distruzione della Terra, con un team più giovane, con Mack Direttore, con Piper e Davis maggiormente nel gruppo, con il ritorno di Deke, con Coulson ormai morto che potrebbe comparire in un paio di occasioni in sogno o in qualche flashback e, forse, May nelle vesti di guest star, anche considerando che la serie ha avuto sempre problemi di budget ristretto e perdere contemporaneamente i due attori più pagati farebbe quadrare i conti più facilmente.


Dal punto di vista narrativo, però, sicuramente si andrebbe a perdere qualcosa di grosso anche perché pur se tutti i personaggi hanno raggiunto ormai autonomia narrativa, gli stessi lo hanno fatto sempre gravitando intorno a Coulson la cui presenza ha dato equilibrio e motivazione alla serie. Proseguire la serie senza il suo protagonista potrebbe scombussolare gli equilibri narrativi e farebbe perdere appeal a tutto il progetto poiché diventerebbe altro, una sorta di AoS Next Generation dove gli agenti più anziani sono in pensione e sono i giovani a vivere le loro avventure. Credo che molto sul futuro della serie sarà deciso anche dalla Disney che sta per lanciare il suo nuovo canale streaming.


E se da un lato spero nel ritorno di Coulson - non in flashback e non in sogno, magari grazie a ciò che accadrà in Avengers 4 o magari con qualcuno che si ricorda che esiste Wakanda in questo universo -, se ciò dovesse accadere, il saluto della quinta stagione perderebbe un po' di pathos. Abbiamo quindi tre possibilità: Coulson è morto e non si vede più, Coulson è morto e lo vediamo in sogno e in flashback, Coulson non muore o resuscita ancora grazie a ciò che accadrà nel MCU nei prossimi film ma il finale di quinta stagione perderebbe senso. Cosa preferireste?


1 commento:

Unknown ha detto...
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